DOVE VA LA RICERCA?

 
Torino 22 marzo 2013 h. 18.30,
presso Centro d’Incontro di Corso Belgio 91
 
Partecipano:
ON. PAOLA BRAGANTINI Segretaria del PD provinciale e Deputata PD
ON. UMBERTO D’OTTAVIO
Deputato PD
ON. ANDREA GIORGIS
Deputato PD
ON. ANNA ROSSOMANDO
Deputata PD
ROBERTO PLACIDO
Vice-Presidente del Consiglio Regionale
ROBERTO CARDACI
Responsabile Dipartimento Formazione PD provinciale
LUCA DERI
Coordinatore alla V Commissione Cultura ed Istruzione, Circoscrizione 7

Introduce e coordina:
FRANCESCA SOMENZARI
Responsabile Dipartimento Università e ricerca del PD provinciale

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO POST!!!
Alberto Giordano





Come Grillo e Casaleggio hanno trasformato Internet in Rete 4

Oggi posto questo articolo di Matteo Lenardon sul fenomeno M5S. Per me ha centrato pienamente la questione. Buona lettura

Ormai sono passate tre settimane dalle elezioni e tutti abbiamo avuto tempo di ragionare su quello che è successo e di nascondere su Facebook gli amici che hanno votato per il M5s. Nonostante questo fondamentale accorgimento è continuata, comunque, a passare sui giornali l’idea che il successo del movimento di Casagrillo sia avvenuto grazie “alla rete”. È diventata una scusa/ossessione talmente forte da aver superato, in certi ambienti di sinistra, addirittura il collegamento PDL-Televisioni come massimo ostacolo alla vittoria elettorale. Da Berlusconi ha le tv e i giornali, non possiamo vincere, a Grillo ha Internet, non possiamo vincere.

C’è un unico problema: è una stronzata.

E non è neanche una di quelle stronzate benevoli, tipo “non ti preoccupare, ho sentito che quel barbone che sta venendo assorbito dal marciapiede in realtà è milionario” oppure “dovremmo mettere come Ministro dell’Economia una madre con tre figli.” È malvagia. Perché non solo fornisce una facile scusa per non rinnovarsi a chi ancora una volta ha perso, ma stravolge soprattutto l’idea stessa di rete. Un luogo letteralmente nato per lo scambio orizzontale delle informazioni, riconvertito a ennesimo pulpito verticale. In sette anni di blog Grillo non ha risposto a, o riportato, un solo commento ricevuto. Non ha inoltre mai dialogato con nessun altro blogger. Ha semplicemente ricostruito virtualmente le dinamiche che ha perseguito per tutta la sua carriera con successo. Un palcoscenico di Wordpress e un pubblico di commentatori. E questo non importava a nessuno, quando il maggior danno che causava alla dignità delle persone era scoprire un suo DVD su uno scaffale di casa.

Ma ora che è il leader del primo partito in Italia? Semplicemente ha continuato con gli stessi sistemi, ignorando giornalisti invece che blogger e commentatori. E istruendo i suoi mini-me a fare altrettanto. Non importa che costruire un walled garden sia assolutamente antitetico rispetto a tutte le panzane di trasparenza e “open source” di cui si ammanta il M5s, che le uniche altre organizzazioni che hanno odiato e osteggiato giornalisti e osservatori esterni per partito preso sono state Scientology di Ron Hubbard e la Juventus di Moggi, questa, per Grillo e i suoi, è la rete. O meglio, linternet, un luogo dove puoi liberamente parlare di vaccini che causano l’autismo e l’omosessualità, rettili che governano segretamente il mondo, scie chimiche lasciate dall’aereo di tua nonna che torna a casa. E se non la pensi allo stesso modo sei probabilmente pagato da qualcuno o, peggio, ti devi svegliaaareeee!!!!!!

La vera idea che ha Grillo di internet e del giornalismo la si può ritrovare nel blog Byoblu di Claudio Messora—uno che è arrivato ai massimi livelli di “Ho compiuto studi scientifici e ho una preparazione informatica conseguita alla Statale di Milano,” come lui stesso racconta. Messora possiede quindi tutti gli strumenti culturali per googlare su linternet “pandemia” e decidere chi ha ragione sulla questione suina. O girare un documentario sul ciarlatano che crede di prevedere i terremoti, dandogli ragione. O annunciare un “grande golpe globale” del gruppo Bilderberg. Messora è uno dei pochissimi blogger “giornalisti” approvati da Grillo; è presente addirittura nella home di beppegrillo.it e riceve numerose benedizioni via Twitter. È la sua Barbara D’Urso privata. Dalle elezioni scrive anche editoriali di risposta a Bersani, e quando Il Capo lancia una tirata sugli intellettuali, si schiarisce la gola per fare il coro sul suo blog personale. Per Grillo Messora è il giornalismo, l’unica fonte affidabile da cui apprendere notizie. Per Messora il giornalismo è raccogliere fondi per intervistare il sindaco M5s di Parma, quello eletto promettendo in campagna elettorale che sarebbero passati sul mio cadavere per costruire l’inceneritore. Perchè c’è il piccolo problema che ora l’inceneritore sta procedendo normalmente, con la sua firma. Messora ha quindi chiesto ai suoi lettori 550 euro per questo scopo: “Intervistiamo Federico Pizzarotti e chiediamogli di ricostruire i fatti, perché il Paese possa giudicare, dalle sue stesse parole e senza mediazioni, se la giunta a Cinque Stelle di Parma abbia agito bene o male.” Il giornalismo è quindi lasciar parlare un politico senza mediazioni, dei monologhi infiniti in cui può dire la verità, la sua. Perché l’intervista alla Vespa, non era abbastanza. Ci vuole linternet per lasciare al Cittadino Pizzarotti la possibilità di spiegarsi da solo.

Che differenza c’è, quindi, fra linternet di Grillo e Rete 4 dei tempi d’oro? Che linternet M5s è, per fortuna, solo una gated community gestita da due miliardari che tira dentro i 31.000 paranoici che hanno alla fine votato per le “parlamentarie”.

Internet o, meglio, il web, quello a cui abbiamo accesso noi, è ancora libero. E non è anti-intellettuale o anti-scienza per sua stessa costituzione. Per tutta la campagna elettorale, o anche ora, non ci sono stati trending topic su Twitter a favore di Grillo. (Solo per gli One Direction.) Non sono apparsi video virali grillini, siti M5s che hanno fatto opinione. La pagina più condivisa è stata anzi “5 buone ragioni per non votare Grillo”, con quasi 170.000 like. I post su beppegrillo.it raggiungono al massimo i 20.000.

Grillo ha vinto utilizzando la tecnica più vecchia del mondo. Urlando più forte degli altri che gli altri sono dei ladri, a differenza di lui. Che abbasserà le tasse, che anzi ti pagherà addirittura, con un reddito di cittadinanza! E andando e sudando in ogni singola cittadina e regione d’Italia per farlo. Questa cosa non ha bisogno del web per essere realizzata, basta un fax, o un catalogo mandato a casa come fece Berlusconi nel 2008.

L’unica vera rivoluzione di Grillo è stata far credere che il suo fosse un movimento per liberarsi del “solito modo di fare politica” e dal “personalismo” quando il successo stesso del M5s è stato costruito su sagre della salsiccia mandate in streaming e le peggiori paranoie e vendette personali del Capo.

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Alberto Giordano

UN FUTURO SENZA SOGNI

Ieri sfogliando i quotidiani ho letto degli articoli nei quali veniva trattato il tema dei NEET ( acronimo inglese che significa niente scuola, lavoro o apprendistato). Con questa sigla si indicano ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano, non sono in formazione e non cercano più neppure un lavoro. I dati sono impressionanti dal 2009 al 2011 sono passati dal 19,5% al 22,7% il brutto è che l'8,8% dei NEET sono laureati che non possono neppure accedere a un livello superiore di formazione per rimettersi in gioco.
Impressionante è stata l'intervista rilasciata da due ragazzi ventenni. Lui dopo aver studiato in un istituto tecnico, appassionato di informatica, ha inviato centinaia di curriculum, ma a parte qualche manutenzione di computer non ha trovato nessun lavoro.  Lei contabile stessa trafila, e solo uno stage in uno studio legale. I loro sogni sono un'auto nuova, un viaggio e un lavoro da 800 euro. Entrambe sono andati a votare, per Grillo e per Monti, nella speranza che pensino alla loro situazione ma ormai, dopo anni di illusioni, non hanno più fiducia che qualcosa cambi.
Successivamente ho letto un articolo scritto da Gramellini e noto, a malincuore, che i parlamentari del PDL  marciano verso il tribunale di Milano per salvare il proprio capo dimenticandosi della situazione dei giovani e di tutte le difficoltà degli italiani. Il M5S riesce ad entrare in parlamento, ma non vuole dialogare, dare la fiducia, allearsi...però vuole essere ascoltato. Mi sono ormai convinto che l'Italia è un Paese a comparti stagni, dove ogni piccolo gruppo di potere (non solo i partiti ma anche lobby e associazioni di categoria) pensa a massimizzare il proprio interesse a scapito degli altri.
La politica sta diventando autoreferenzialista e questo va capito da tutti compresi i grillini che si definiscono dei semplici cittadini.
Chi dovrebbe rappresentarci pensa ai propri interessi come la  legge elettorale, senza tenere conto che c'è un 23% circa di ragazzi senza sogni, senza lavoro e senza prospettive che vorrebbe credere in loro ma non può perché sente spesso parlare di poltrone e mai di lavoro e prospettive future.
Un leader politico dovrebbe infondere speranza e voglia di fare, spronare il popolo a dare il meglio di sè ma ancora nessuno in Italia l'ha capito.

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Alberto Giordano

FESTA DELLA DONNA

E' sempre difficile scrivere qualcosa sulla festa della donna perché si rischia di cadere nelle solite frasi fatte.
L'8 marzo è la giornata in cui si ricordano sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e violenze di cui sono ancora oggetto in molte parti del mondo.  Questa volta non voglio parlare della situazione delle donna, ma di come si comportano  gli uomini nei loro confronti.
Oggi si sprecheranno i commenti su facebook, sms e chiamate alle nostre amiche, mogli, compagne, fidanzate, dedicheremo frasi amorevoli e chili e chili di mimosa, ma domani cosa faremo? Ci comporteremo come sempre, non daremo una mano in casa, lasceremo i panni sporchi e in disordine, non cambieremo il pannolino al figlio.
Se coroneranno il sogno della maternità alcuni datori le licenzieranno, fidanzati lasciati in preda alla gelosia continueranno a seguirle, pedinarle, neppure la legge le difenderà.
Noi uomini siamo cosi, riusciamo a dedicare alle donne poesie e frasi stupende, ma nei fatti tutto l'amore scritto non le mettiamo in pratica. Bisognerebbe iniziare a fare veri atti d'amore anche semplici, come sistemare la cucina dopo i pasti o portare i figli a scuola e per loro sarebbe sempre un giorno da festeggiare in cui si sentiranno aiutate ed apprezzate.

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Alberto Giordano