UN FUTURO SENZA SOGNI

Ieri sfogliando i quotidiani ho letto degli articoli nei quali veniva trattato il tema dei NEET ( acronimo inglese che significa niente scuola, lavoro o apprendistato). Con questa sigla si indicano ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano, non sono in formazione e non cercano più neppure un lavoro. I dati sono impressionanti dal 2009 al 2011 sono passati dal 19,5% al 22,7% il brutto è che l'8,8% dei NEET sono laureati che non possono neppure accedere a un livello superiore di formazione per rimettersi in gioco.
Impressionante è stata l'intervista rilasciata da due ragazzi ventenni. Lui dopo aver studiato in un istituto tecnico, appassionato di informatica, ha inviato centinaia di curriculum, ma a parte qualche manutenzione di computer non ha trovato nessun lavoro.  Lei contabile stessa trafila, e solo uno stage in uno studio legale. I loro sogni sono un'auto nuova, un viaggio e un lavoro da 800 euro. Entrambe sono andati a votare, per Grillo e per Monti, nella speranza che pensino alla loro situazione ma ormai, dopo anni di illusioni, non hanno più fiducia che qualcosa cambi.
Successivamente ho letto un articolo scritto da Gramellini e noto, a malincuore, che i parlamentari del PDL  marciano verso il tribunale di Milano per salvare il proprio capo dimenticandosi della situazione dei giovani e di tutte le difficoltà degli italiani. Il M5S riesce ad entrare in parlamento, ma non vuole dialogare, dare la fiducia, allearsi...però vuole essere ascoltato. Mi sono ormai convinto che l'Italia è un Paese a comparti stagni, dove ogni piccolo gruppo di potere (non solo i partiti ma anche lobby e associazioni di categoria) pensa a massimizzare il proprio interesse a scapito degli altri.
La politica sta diventando autoreferenzialista e questo va capito da tutti compresi i grillini che si definiscono dei semplici cittadini.
Chi dovrebbe rappresentarci pensa ai propri interessi come la  legge elettorale, senza tenere conto che c'è un 23% circa di ragazzi senza sogni, senza lavoro e senza prospettive che vorrebbe credere in loro ma non può perché sente spesso parlare di poltrone e mai di lavoro e prospettive future.
Un leader politico dovrebbe infondere speranza e voglia di fare, spronare il popolo a dare il meglio di sè ma ancora nessuno in Italia l'ha capito.

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO POST!!!
Alberto Giordano

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